Le approfondite analisi svolte in varie zone del corpo del paziente il 28 e 29 marzo scorsi hanno purtroppo evidenziato un radicamento diffuso del Berluscoma a dispetto dell'intensa terapia attuata negli ultimi mesi e dei timidi segnali di cedimento che la massa estranea sembrava presentare dopo un periodo di fortissima autocrisi. Si è riscontrata altresì un'importante flogosi da Carrocciococco a carico delle vie padane che ha portato una crisi febbrile nel quadrante nord-occidentale e il cui decorso è ancora tutto da definire. A poco sembrano dunque valse le terapie d'urto attuate finora, segno evidente che il Berluscoma attinge forza e nutrimento da vasi informativi che gli producono più benefici, di quanti danni possa arrecargli la somministrazione dei farmaci più svariati che, quindi risultano buoni per lo più a opporre una dignitosa resistenza e a garantire al paziente di restare per lo meno in condizioni stazionarie.
Il vero problema risiede tuttavia nella scarsità di leucociti e nell'attività dei linfonodi del lato sinistro del corpo, la cui efficienza risulta sempre troppo debole. Le ragioni principali di questa situazione sembra risiedere da una parte in una diffusa compromissione culturale del midollo osseo e dall'altra in una diversificazione patologica dei tessuti dei linfonodi, che quindi non agisono all'unisono, come invece dovrebbero. Inoltre è ipotizzabile anche l'intervento di qualche difetto a carico del patrimonio genetico, come una perdita di specializzazione, che porta in ultima analisi a un deficit nei livelli generali di stima e autorità.
L'équipe medica ritiene che il Travaglil®, il Santoride® e gli altri chemioterapici mirati, in particolare il recente P-Violax®, siano rimedi da non abbandonare almeno per non perdere del tutto il paziente. Per sperare in una remissione dal Berluscoma è necessario tuttavia trovare il modo di restituire aggressività ai linfonodi di sinistra, affinché lavorino in maniera proficua e armonica, ma anche decisa e autorevole, a beneficio del paziente. Si suggerisce di prendere in considerazione l'ipotesi un eventuale (ennesimo) autotrapianto, almeno dei linfonodi principali. Non si deve altresì trascurare l'infezione da Carrocciococco le cui conseguenze sono a tutt'oggi imprevedibili e di cui a tutt'oggi non è stata trovata la cura. Sembra tuttavia che il dilagare di questa infezione sia, almeno in parte dovuto proprio alla scarsità di leucociti, pertanto una cura ricostituente a base di Culturil® potrebbe far rientrare, almeno in parte, la situazione critica, evitando così una pericolosa anafilassi generale. Sfortunatamente il farmaco in questione risulta esaurito. Per ora, dunque, si può solo lasciare agire i soliti palliativi mediatici, con tutte le elevatissime controindicazioni del caso, e contemporaneamente iniettare vitamine nella circolazione periferica di Internet.
Allo stato attuale resta tuttavia difficile ipotizzare una regressione completa dal Berluscoma senza una preventiva rescissione dei vasi informativi che costituiscono i maggiori canali di nutrimento della malattia. Ma da questo punto di vista, attualmente il paziente è inoperabile.
La prognosi è ritenuta ancora riservata.
Il vero problema risiede tuttavia nella scarsità di leucociti e nell'attività dei linfonodi del lato sinistro del corpo, la cui efficienza risulta sempre troppo debole. Le ragioni principali di questa situazione sembra risiedere da una parte in una diffusa compromissione culturale del midollo osseo e dall'altra in una diversificazione patologica dei tessuti dei linfonodi, che quindi non agisono all'unisono, come invece dovrebbero. Inoltre è ipotizzabile anche l'intervento di qualche difetto a carico del patrimonio genetico, come una perdita di specializzazione, che porta in ultima analisi a un deficit nei livelli generali di stima e autorità.
L'équipe medica ritiene che il Travaglil®, il Santoride® e gli altri chemioterapici mirati, in particolare il recente P-Violax®, siano rimedi da non abbandonare almeno per non perdere del tutto il paziente. Per sperare in una remissione dal Berluscoma è necessario tuttavia trovare il modo di restituire aggressività ai linfonodi di sinistra, affinché lavorino in maniera proficua e armonica, ma anche decisa e autorevole, a beneficio del paziente. Si suggerisce di prendere in considerazione l'ipotesi un eventuale (ennesimo) autotrapianto, almeno dei linfonodi principali. Non si deve altresì trascurare l'infezione da Carrocciococco le cui conseguenze sono a tutt'oggi imprevedibili e di cui a tutt'oggi non è stata trovata la cura. Sembra tuttavia che il dilagare di questa infezione sia, almeno in parte dovuto proprio alla scarsità di leucociti, pertanto una cura ricostituente a base di Culturil® potrebbe far rientrare, almeno in parte, la situazione critica, evitando così una pericolosa anafilassi generale. Sfortunatamente il farmaco in questione risulta esaurito. Per ora, dunque, si può solo lasciare agire i soliti palliativi mediatici, con tutte le elevatissime controindicazioni del caso, e contemporaneamente iniettare vitamine nella circolazione periferica di Internet.
Allo stato attuale resta tuttavia difficile ipotizzare una regressione completa dal Berluscoma senza una preventiva rescissione dei vasi informativi che costituiscono i maggiori canali di nutrimento della malattia. Ma da questo punto di vista, attualmente il paziente è inoperabile.
La prognosi è ritenuta ancora riservata.